ANAC chiede al Governo di sospendere il pagamento del CIG

ANAC

03 aprile 2020|di Avv. Piera Franceschini

Nel generale contesto di misure volte a contrastare la crisi economica conseguente all’emergenza epidemiologica da Covid-19, anche ANAC vuole fare la propria parte, ritendo di "dover fornire il proprio contributo al Paese in modo da agevolare il sistema produttivo e consentire una tempestiva ed efficace ripresa economica”.

A tal fine, con delibera n. 289 del 1° aprile 2020, l’Autorità si rivolge al Governo chiedendo l'adozione di un intervento normativo urgente che esoneri fino al 31 dicembre 2020 tanto le stazioni appaltanti quanto gli operatori economici dal versamento della contribuzione dovuta per indire o partecipare a una gara d'appalto.

L’Autorità è quindi disposta a ridurre le proprie entrate, rinunciando alla riscossione dei contributi, chiedendo di essere autorizzata a coprire le minori entrate con l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione maturato al 31 dicembre 2019

L'iniziativa, quindi, non è ancora operativa: per la sospensione della contribuzione, con cui ANAC finanzia se stessa e anche altre Autorità, è infatti necessario un atto normativo.

Non c’è motivo di ritenere che il Governo possa negare l’adozione di tale intervento, che presumibilmente sarà inserito all’interno di uno dei provvedimenti normativi in calendario per le prossime settimane (legge di conversione del Decreto c.d. “Cura Italia” o decreto “di aprile”, a cui il Governo sta lavorando proprio in questi giorni per prevedere la sospensione ampia di obblighi fiscali unitamente al altre misure di sostegno all’economia).

L’Autorità precisa che restano fermi tutti gli altri adempimenti previsti in materia di tracciabilità dei flussi finanziari e di monitoraggio e vigilanza sui contratti pubblici: l’obbligo di richiedere il CIG, quindi, resterebbe, ma diventerebbe gratuito.

In allegato il testo completo della Delibera.

AllegatoANAC_Delibera_289_2020.pdf